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CARTEGGIO

dall’odio, che invece di veridiche istorie hanno scritte bruttissime invettive, dicacissime satire. E per tacer gli esempi moderni, forse troppo odiosi, lo stesso Tacito dice che Tiberii , Caíi, Claudii ac Neronis res, Jiorentibus ipsis ob metum false, postquam occiderant, recenlibus odiis composita sunt. Né a questi loro mali hanno potuto i prencipi proveder con la severitá, come agli altri delitti, piú volte avendo essi isperimentato che punitis ingeniis gliscet autoritas e che non aliud externi reges, aut qui eadem saevitia usi sunt, nisi dedecus sibi alque gloriavi illís peperere.

Ma la vera ragione, perché ne’ secoli presenti l’ambizione, l’ipocrisia e l’avarizia, nuovo e crudelissimo triumvirato, che, bruttamente tiranneggiando la veridica penna de’ letterati, ha proscritti li meliori autori dell’istorie e delle cose publiche, cosi nimici implacabili si mostrino di quei scrittori che piú fanno aperta professione di una incorrutta veritá, solo è perché oggi piú che in qualsivoglia altro tempo molti prencipi, per ottener i fini degli intenti loro piú servendosi della fraude che della virtú, della forza del danaro (unico instrumento bellico per corrumper l’animo altrui) che del valore militare degli eserciti armati, si arrossiscono che il fraudulente modo loro di procedere, di inorpellare tutte l’azioni loro con i santi pretesti della religione e di utilitá del pubblico bene, da veridici scrittori sieno pubblicati al mondo.

Cosa tanto vera, che noi stessi poco fa abbiamo veduto il nobilissimo regno di Francia (unico contrapeso di quel rimanente di libertá che è avanzata in Italia) da una crudel guerra civile afflitto, non giá con la aperta forza degli eserciti armati o con le vere ragioni di facilitarsi con la divisione di quella potente monarchia l’acquisto di tutta Italia, ma solo con la falsitá de’ falsi pretesti di zelo della religione. E noi, miseri Italiani, nel manifesto pericolo della nostra vicina servitú, a tal termini di spavento siamo ridotti che, se bene oculatamente vediamo con gli acquisti del Finale, di Monaco, di Correggio e di Piombino fabricarsi la catena della nostra schiavitú, simili artifici nondimeno siamo forzati chiamar li