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TRADUZIONI

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA Fedria e Parmenone.

Fedria. — Tu mi hai udito, Parmenone, fa che siano menati a Taide Peunuco e la mora.

Parmenone. — Lo farò.

Fedria. — Ma diligentemente, di grazia, e sopratutto con garbo.

Parmenone. — Non dubitate.

Fedria. — E quanto piú tosto, tanto meglio.

Parmenone. — Non mancherò.

Fedria. — Ti è egli questo servigio a cuore tanto che basti ?

Parmenone. — Voi seguite di raccomandarmelo non altramente che se fosse qualche cosa difficilissima a farsi. Piaccia a Dio, signor padrone, che potiate trovare qualche cosa, che vi sia di utile tanto facilmente quanto questa si getterá via.

Fedria. — Con essa getto via me medesmo ancora, che mi son piú caro; ma non ti dar fastidio di questo.

Parmenone. — Non, no: anzi ve la darò spedita in un batter d’occhio. Mi comandate voi altro?

Fedria. — Ricordati di adornare questo mio dono quanto piú potrai di acconcie parole e, per quanto puoi, tien lontano da Taide questo mio rivale.

Parmenone. — Me ne ricordo, con tutto che non me ne diciate nulla.

Fedria. — Io dunque me ne andarò a star in villa per questi due giorni.

Parmenone. — Farete bene.

Fedria. — Ma odi.

Parmenone. — Che volete?