Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/487

Da Wikisource.

482

ANNOTAZIONI

e quell’italiano che ha a cuore l’onor e la libertá della sua nazione le porti a casa e le rumini bene con l’intelletto suo» (segue un lungo passo della Vita di Agricola , cap. 21).

112 j9 «Quei prencipi» è corr. di N 3 su «due prencipi» di A: quest’ultima lezione mi pare un semplice lapsus calami , poiché nessuno dei principi italiani allora di recente scomparsi sembra meriti di venir affiancato a Ferdinando I in questo elogio pei suoi liberi sensi: non Emanuele Filiberto di Savoia, scomparso da trent’anni ormai e favorito dagli Spagnuoli, non Ottavio Farnese, né Guglielmo Gonzaga, morti nell’86 e nell’87, non Alfonso II d’Este, spentosi nel’97, e neppure infine i due papi defunti nel 1605, Clemente Vili e Leone XI.

Ragguaglio XXXIV. — Copia in A 8.

ii5 9 II senese mons. Alessandro Piccolomini (1508-1578) è detto «primo comico italiano» per le sue commedie Alessandro (Venezia, 1553), Amor costante r (Venezia, 1559), Ortensio (Siena, i 57 i) ii5 23 «tabacchino» era nell’uso romanesco prima che in Europa si importasse il tabacco e il termine fosse usato a designarne il rivenditore; significava vagheggino, manutengolo, ruffiano; il Boccalini allude alle guerre civili francesi ed ai cospicui sussidi e donativi distribuiti da Filippo II fra i nobili della Lega Santa.

Ragguaglio XXXV. — Copie in A 14, V 42. Il testo di A, piú antico, fu da me stampato nel «Giorn. stor. della lett. ital.», CXIX, 1942, pp. 119-121; qui mi attengo a V, che ha minime varianti e una breve aggiunta in fine.

ii7j Cesare Campana, nato all’Aquila nel 1540, passò gran parte della sua vita in Vicenza, dove mori nel 1606; lasciò due storie universali, due delle guerre di Fiandra, una su quelle d’oriente, numerose genealogie e un’ampia Vita di Filippo II; vivo godette fama, onori e ricompense, ma è scrittore sciatto, prolisso, sempre aulico e parziale.

ii8 26 Paolo Emilio, umanista veronese, ebbe incarico nel 1499, da Luigi XII, di scrivere il De rebus gestis Francorum, pubblicato a Parigi in dieci libri fra il 1516 e il 1539.

ii8 2 t il luogo del Sabellico era tenuto in A dal «prencipe degl’istorici italiani, Francesco Guicciardini».