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ANNOTAZIONI

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1603 il vescovato di Faenza; con breve del 12 agosto 1604 Clemente Vili lo prepose alla bonifica ferrarese, ma la morte sopravvenutagli in Lucca il 16 luglio dell’anno seguente non gli consenti di compiere opera efficace.

Lettera V. — 347 24 «elisca» è voce dialettale per brughiera, terreno incolto.

348 5 «grotti» e «smeggi» son nomi dialettali di palmipedi selvatici; il primo è il pellicano comune.

Lettera VI. — La richiesta di cigni è tratta da un’altra minuta senza data della stessa lettera, che si trova nella medesima filza.

Lettera XIV. — Dopo «amorevolezza» (354 9 ) segue nel Ms. una oscura aggiunta interlineare: «con la quale tratto a si certo». Con lettera del 30 gennaio 1605 il Thiene annunciò al Duca l’invio di alcuni cigni, procurati forse dal Boccalini.

Lettera XVI. — Rifusa poi con poche varianti quale dedicatoria della Cent. II.

Lettera XVII. — 358 2 «Scioglier» è mia correzione congetturale: il Ms. ha «sciorar». Il pontefice cui si allude è Paolo V; il defunto, G. B. Borghese, fratello del Papa, mori a Roma il 24 dicembre 1609 in etá di 55 anni; è sepolto nella tomba di famiglia in S. Maria Maggiore, accanto alla moglie Virginia Lante (1572-1657).

Lettera XVIII. — Il «Cardinale d’Urbino» (358 20 ) è Giulio della Rovere (1535-1578), cardinale dal ’47, zio del destinatario.

Lettera XIX. — L’ «Ambasciatore» nominato è quello di Savoia in Roma e l’«Altezza» è appunto Carlo Emanuele I di Savoia. Tutta la lettera è di lettura molto ardua e la firma assai incerta.

Lettera XX. — Manca l’indirizzo, che doveva trovarsi nella carta 84 v., ma fu ritagliato via; che la lettera sia destinata al Borghese risulta chiaro dal n. XIX, che le è allegato.