Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/540

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dell’autore ridotto alle sole iniziali, le ristampe lo recano per disteso, ma deformano talvolta «Traiano» in «Troiano»; solo la prima reimpressione reca ancora la data in calce alla lettera premessa al volume, data che viene poi omessa costantemente, come pure taciuto è il nome del destinatario, che si riduce dapprima alle sole iniziali «M.F.R.», per trasformarsi poi in «Sig. P.F. dell’illustrissimo A.»; infine, le tre prime ristampe riproducono semplicemente il testo dell’edizione originale, ma, a partire dalla quarta, compare costantemente in fondo al libretto una curiosa appendice, perloppiu col titolo di «Nuova aggiunta» (d, che si compone di due brevi scritture entrambe giá note: la prima, col titolo di «Decisione fatta in Parnaso sopra la precedenza di Roma e di Napoli», non è altro che il ragguaglio giá stampato in Cent. II, 12 e riprodotto nella Cetra al n. 3; la seconda è il «Discorso fatto all’ Italia da un Gentiluomo italiano», che era stato pubblicato nella Cetra medesima. Il comparire di questo tardo accrescimento può, a mio avviso, spiegarsi pensando che una copia della rara Cetra capitasse fra le mani d’uno dei tipografi veneti, che andavan ristampando la Pietra , e che questi deliberasse di aggiungere al suo volume le scritture peculiari all’opuscolo esaminato. Mentre quattro dei cinque ragguagli con cui si apre la Cetra giá figuravano fra i trentuno della Pietra , uno era stato giustamente omesso, malgrado il suo caustico anti-spagnolismo, dai primi editori della maggior raccolta, dato che esso giá aveva trovato luogo nelle Centurie. Di ciò non s’avvide il nuovo stampatore e lo riprodusse in appendice, accompagnandolo col Discorso del Gentiluomo, che ben concludeva col suo patriottico appello il battagliero volumetto; non era naturalmente il caso per contro di far sentire la voce della parte avversa e fu perciò omessa la Risposta filo-ispanica, mentre il frammento di lettera, ultima scrittura della Cetra , fu trascurato come insignificante. Cosi arricchita, la Pietra fu riprodotta fedelmente nelle dieci successive ristampe del 1615 e in quelle, numerosissime, degli anni seguenti < 1 2 ).

(1) Probabilmente l’aggiunta è detta «nuova» in quanto la Pietra stessa costituiva una aggiunta alle Centurie ; la Ceti a a sua volta era stata presentata come «sopplimento ai Ragguagli».

(2) La frequenza delle stampe non impedí che dalle medesime fossero cavate frequenti copie manoscritte, fra cui superstiti quelle di Roma, Vaticana, cod. Barberiniano lat. 5322 (ex LVIII.i), cc. 45-99; di Perugia, Comunale, cod. 836, che è incompiuto, contenendo nelle sue 21 carte solo i primi 16 ragguagli; di Ancona,