Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/566

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danze, possa con opportune cautele mantenersi, accogliendo il suggerimento degli antichi editori ed includendo fra le pagine del Roccalini un testo che merita luogo si distinto nella nostra letteratura civile dell’ultimo Cinquecento.

Oltre le trascrizioni del Discorso incluse nelle copie integrali della Cetra d’Italia giá sopra enumerate, tutte trascurabili perché derivanti direttamente dalla stampa, vari altri esemplari se ne diffusero isolatamente: uno, inserto nel cod. N.III.24 della Bibl. Nazionale di Torino, peri nell’incendio del 1904; altri quattro sono superstiti rispettivamente nei codd. 5327 (carte 215-221) e 5655 (carte 239-241) del fondo Barberiniano della Vaticana, nel cod. 273 (carte 25-29) della prima serie delle Carte Strozziane presso l’Archivio di Stato di Firenze e nel voi. XXXV (carte 95-99) dei «Varios papeles de Grandeza de Espana» conservati presso l’Accademia di Storia di Madrid. Nella trascrizione mi sono attenuto al primo dei Mss. Barberiniani, eh’è fra tutti il piú corretto. Il testo (d’altronde pressoché identico) della Cetra era stato accolto fin dal 1615, come si è visto, nella «Nuova aggiunta» alla Pietra e ne aveva accompagnate le numerosissime ristampe: due volte fu ripubblicato in tempi piú vicini insieme a sincrone scritture politiche, dapprima da F. Bartoli {Le Filippiche e due altre scritture contro gli Spagnuoli ecc., Milano, s. d. ma 1902, pp. 53-62), quindi da G. Rua {Letteratura civile italiana cit., 1910, pp. 2-14).

Di paternitá certa è invece l’importante Dialogo del 1594, qui pubblicato per la prima volta, ma giá illustrato di recente dal Jedin(d, che si giovò d’una copia fornitagli dalla Gòrresgesellschaft, proveniente dalle carte di Vincenzo Schweitzer, che contava probabilmente di servirsene per la sua Storia dell’Interim. L’originale cui mi attengo, indicato ma non veduto dal Jedin, è la minuta autografa, fitta di cancellature, che si conserva alle carte 307-315, quale quarantaquattresima scrittura fra le 49 accolte nel miscellaneo cod. Vaticano lat. 6160. Lo scritto non aveva in origine titolo alcuno, ma questo fu arbitrariamente supplito da una mano posteriore (la stessa che postillò qua e lá il Ms.) con la dicitura: «Discorso di Traiano Boccalino», che non può dirsi calzante, trattandosi non giá di un discorso, ma d’un dialogo vero e proprio; ho preferito pertanto adottare il titolo attribuito alla

(1) Cfr. H. Jedin, Religion und Staatsrdson. Ein Dialog Traiano Boccalims úber die deutsche Glaubensspaltung, * Historisches Jahrbuch», voi. 53, 1933» PP- 3 ° 4 ’ 3 > 9 >

T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso - in. 36