Pagina:Boetie - Il contr'uno o Della servitù volontaria.djvu/71

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gieri: questi stanno in imboscata, quelli in agguato: questi trucidano, quelli spogliano; e comecchè ci sieno delle preminenza tra loro, non essendo gli uni se non valletti, e gli altri i capi della brigata, in fondo però non c’è nessun di loro che non abbia la sua parte nella preda principale, o almeno nel ricercarla. Si legge che, non solo i pirati di Cilicia si raccolsero in si gran numero che bisognò mandar contro di loro il gran Pompeo; ma che tirarono alla lor lega più città belle e popolose, ne’ cui porti riparavano in gran sicurtà tornando di corso, e davan loro per guiderdone un tanto sulla preda alla quale tenevan loro il sacco. E così il tiranno mette i sudditi sotto il giogo gli uni col mezzo degli altri: ed è difeso da coloro stessi, da’ quali, s’e’ fossero buoni a nulla, e’ si dovrebbe difendere; ma, come suol dirsi, per ispaccar grossi legni, e’ ci vogliono dei conj del legno medesimo. Guardate i suoi arcieri, i suoi alabardieri, le sue guardie; non è mica che alle volte e’ non abbiano da lui il malanno, ve’; ma quest’anime perse, questi maledetti da Dio e dagli uomini, son contenti come pasqua di sopportar il danno, purchè ne rifacciano, non mica a chi ne fa loro, ma a chi come loro il sopporta, senza potersene ajutare. E pure, al veder questa genía che striscia il tiranno, per farsi grassa della sua tirannide e del servaggio del popolo, un po’ mi stupisce la loro tristizia, e un po’ mi fa compassione la loro grande stoltezza. Perchè, mettiamoci la mano al petto, che altro vuol dire accostarsi al tiranno, se non scostarsi dalla libertà; e, diciamo così, uno stringer la mano ed un abbracciar la servitù? Si spoglino un briciolino della loro ambizione, pongano giù un pochino la loro avarizia; e poi si guardino e si esaminino