Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/287

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[St. 43-46] libro ii. canto xvi 277

43 Il re, che fuor di modo era scaltrito,
     Veggendo andare il fatto a suo disegno,
     - Se l’ôr - dicea - del mondo fosse unito,
     Non vi darebbi il mio destrier per pegno,
     Però che un gran passaggio è stabilito,
     Ove ogni cavallier d’animo degno,
     Che desidri acquistar fama ed onore,
     Potrà mostrare aperto il suo valore.

44 Ora è venuta pur quella stagione
     Che desidrava ciascun valoroso;
     Or vederasse a ponto il parangone
     Di chi vôl loda, e chi vôl stare ascoso.
     Or si vedranno e cor de le persone,
     Qual serà vile, e qual sia glorïoso;
     Chi restarà di qua, come schernito
     Da’ fanciulletti fia mostrato a dito;

45 Però che ’l re Agramante vôl passare
     Contra al re Carlo ed alla sua corona,
     Tutto di velle è già coperto il mare,
     La Africa tutta a furia se abandona.
     Gionto è quel tempo che può dimostrare
     Ciascun suo ardire e sua franca persona;
     Ogni bon cavalliero a tondo a tondo
     Farà di sè parlar per tutto il mondo. -

46 Mentre che sì parlava il re Brunello,
     Rugier, che attentamente l’ascoltava,
     Più volte avea cangiato il viso bello,
     E tutto come un foco lampeggiava,
     Battendo dentro al cor come un martello:
     E ’l re pur ragionando seguitava:
     - Non se vidde giamai, nè in mar nè in terra,
     Cotanta gente andare insieme a guerra.

2. T. ditèegno. — 3. MI. e P. dal. — 12. T. Di cui. — 14 P. tara gloriato, — 25. P. Mentre così.