Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/369

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[St. 43-46] libro ii. canto xxi 359

43 Come ebbe il brando in mano, ora pensati
     Se egli mena da ballo il giovanetto;
     Non fôrno altri giamai sì dissipati:
     Chi fesso ha il capo, e chi le spalle e il petto.
     Grifaldo e’ duo compagni eran campati,
     Ma treman come foglia, vi prometto,
     Veggendo far tal colpi al damigello,
     Il qual ben presto desligò Brunello.

44 Ora Grifaldo ritornò piangendo
     Al re Agramante e non sapea che dire,
     Ma per vergogna, sì come io comprendo,
     Non se curava ponto de morire.
     Ma maravigliosse il re questo intendendo
     Ed in persona volse al campo gire,
     Chè a lui par cosa troppo istrana e nova
     Avendo fatto un giovane tal prova.

45 Ma quando vidde e colpi smisurati,
     Per meraviglia se sbigotì quasi,
     Perchè tutti in duo pezzi eran tagliati
     Quei cavallier che al campo eran rimasi;
     Poi sorridendo disse: - Ora restati
     Ne la malora qua, giotton malvasi,
     Chè, se Macon me aiuti, io do nïente
     De aver perduta così fatta gente. -

46 Come Brunello ha visto il re Agramante,
     In ogni modo via volea scampare;
     Ma Rugier l’avea preso in quello istante,
     Dicendo: - Converrai mia voglia fare,
     Ch’io vo’ condurti a quel segnore avante.
     E ad esso e agli altri aperto dimostrare,
     Che fan contra a ragione e loro avisi,
     Perchè io fui quel che Bardulasto occisi. -

2. HI. gli mena; P. g' egli mena dal. — 20. Mr. era. — 2B. T. e MI. via.