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Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/155

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prefazione v


difetti. Lasciando stare che nel canto ventunesimo del primo libro sono state omesse per errore di stampa le ottave 44-46, e la penultima nel ventesimosettimo del libro secondo; non c’ è canto nel quale non si riscontrino in una certa copia errori d’ogni fatta, gravi e leggeri: vocaboli storpiati, espressioni che non danno assolutamente senso, omissioni, parole inutili, trasposizioni errate, versi ipermetri o sbagliati. La lingua poi ha assunto per opera dello stampatore una tinta venezianeggiante, e la grafia è del tutto arbitraria e troppo lontana da quella seguita dal poeta in altre sue opere stampate o manoscritte.

Non è improbabile che il poema sia stato stampato la seconda volta in Scandiano, da Pellegrino de Pasquali, nel 1495, pochi mesi dopo la morte dell’autore1. Infatti le edizioni posteriori, a partire da quella del 1513, riproducono quasi tutte una lettera di Antonio Caraffa, in data 16 maggio 1495, al giovine figlio del Boiardo, Camillo, ed un epigramma latino dello stesso, nei quali si accenna in modo non dubbio a un’edizione scandianese dell’Innamorato. Ma fu essa realmente eseguita? A dir vero, la lettera e l’epigramma ci permettono di asserire soltanto che tale edizione era disegnata, e d’altra parte non se

  1. El terzo libro de l'inamoramento d'Orlando, impresso in Venezia, da Simone Bevilacqua, nel 1495, e descritto dall’Hain (Repertorium bibliogr., Tubinga, 1826-38, v. I, parte I, p. 469), non può essere assolutamente il terzo libro del poema boiardiano. Infatti manca il nome dell’autore, ed i primi versi non corrispondono affatto ai primi del terzo libro del Boiardo. Cfr. anche Melzi e Tosi, Bibliog dei rem. di cav., Milano, 1865, p. 83.