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Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/158

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viii prefazione


ha le ottave mancanti ed il terzo libro, lasciato a mezzo dal Boiardo, e corregge molti degli errori che deturpavano la precedente; inoltre presenta alcune varianti non prive di importanza: ma conserva con fedeltà scrupolosa parecchi degli svariati errori, altri ne introduce di nuovi; nè in essa appare di molto attenuata la tinta venezianeggiante della lingua, od è più genuina la grafia.

Ma del poema boiardesco abbiamo il prezioso manoscritto trivuiziano, che mi preparo a descrivere. Il codice1 consta di fogli 164 in pergamena, cuciti insieme (fuorché gli ultimi quattro) in quadernetti di dieci ciascuno e regolarmente numerati da mano posteriore. Anche la ricca legatura, in pelle rossa con fregi d'oro, è molto più recente. li poema comincia al recto del primo foglio e termina al recto del 159°: gli altri sono bianchi; l' ultimo incollato sulla guardia. Ogni foglio, di cent. 29x20, reca quattordici ottave; la prima lettera della prima ottava di ciascun canto

  1. Nel 1736 era posseduto dal libraio Soliani di Modena, ma come pervenisse nelle sue mani non posso dire, chè non esistono in quella città cataloghi librari i quali risalgano cosi addietro. Nel detto anno passò al bibliofilo De-Aguirre e, morto costui, fu nel 1748 comperato dal marchese Carlo Trivulzi. prozio di Gian Giacomo, il noto editore del Convivio. Tanto si rileva anche da una nota ms., inserita nel codice stesso. Vedine una descrizione sommaria in Porro, Catalogo dei codici manoscritti delia Trivulziana. Torino, Bocca, 1884, pp. 35-36. — Di altri codici del poema, come ho detto, non esistono tracce, e già il Tiraboschi (Biblioteca modenese, art. Boiardo, pag. 301) sospettava, come è veramente, che il Mazzuchelli nella sua bibliografia boiardesca avesse equivocato parlando di due codici, uno appartenente al Trivulzi ed uno al Soliani (cf. Scrittori d’Italia, art. Boiardo, pag. 1422