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Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/177

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prefazione xxv


Il quale, come dicevo in principio, ho potuto fissare con sufficiente certezza, avendo a mia disposizione per i due primi libri le edizioni del 1486 e del 1506 e il codice trivulziano; per il terzo il codice stesso e la edizione del 1506.

È evidente, dopo quanto ebbi a concludere circa i rapporti reciproci di MI, T e Mr, che nella ricostruzione del testo io dovevo attenermi principalmente a T, come quello che rappresenta più genuinamente degli altri, sopratutto per la lingua, l’originale; ma dovevo anche tener presenti: Ml, nei casi in cui Mr e T recano ambedue un errore, ed Mr, ogniqualvolta esso corregge lezioni errate di Ml e T, ovvero tiene conto della correzione del Boiardo che l’amanuense ha trascurata; giacchè, dato l’albero genealogico dianzi proposto, tutte le volte che T riproduce la lezione di MI, e Mr reca invece un’altra lezione, quest’ultima rappresenta di regola una correzione voluta o disegnata (chi potrebbe asserire una cosa o l’altra?) dall’autore. Ho detto «di regola», che talvolta può nascere dubbio se la lezione della stampa veneziana non rappresenti per avventura un arbitrio dello stampatore1; perciò io non mi sono obbligato ad accettare a occhi chiusi tutte le correzioni di Mr, ma ho proceduto con una certa libertà; e lo stesso ho fatto,

  1. Così, per esempio a pag. 362, v. 10 del primo volume, ando, dato da Mr, sarà una correzione vera e propria, od è invece la trascrizione errata di vado? E parimenti son correzioni od errori il lombardismo tanta soprana (id., p. 464, v. 11) dato solo da Mr, la lezione o sostituita a fo (p. 299. v. 1 del vol. secondo) ecc.?