Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/16

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lunghesso ? lido alberga.
Clori.Né fia dunque per me luogo al mio scampo?
Mel.Io colà verso il mare,
con gli ami e con le reti
quasi intento a pescare, andrٍ dei traci
gli andamenti spiando.
Con più certo consiglio
in breve a te rivegno.
Clori.Ed io, misera, intanto?
Mel.Tu qui d’intorno in luogo aperto aspetta, .
ch’or se’ sicura; e mentre a te ritorno,
lascia a me tutto ? peso
del tuo ti mor, né far ch’altri ti scorga
timida e fuggitiva.
Se vengon ninfe a l’ombra,
e tu fra loro in schiera
ridi, scherza, ragiona,
perché fra l’altre in torma
se ti veggono i traci,
sarai men conosciuta.
Ma da quegli occhi tuoi non so qual luce,
che ’n altrui non si vede,
troppo viva risplende; a tanto lume
non potrai star nascosa.
Fa’ che quasi per vezzo
sparso intorno a la fronte il crin disciolto
le tue belle sembianze
vada in parte adombrando:
tanto parrai men dessa,
quanto parrai men bella.
Clori.Ecco non pur il crine,
ma ? velo ancor disciolto.
Oimè, son troppo inculta!
Mel.Né se’ perٍ men bella.
Or il più fido schermo
ne l’accorto parlar tutto è riposto.
Sai ben come apprendesti