Pagina:Boselli - Discorsi di guerra, 1917.djvu/176

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Il Governo sente tutta la responsabilità che esso assume, che grava sopra di lui e che cresce quando il parlamento non è riunito; è una responsabilità che riguarda la forza e le sorti delle nostre armi, le condizioni del nostro credito e la vita tutta del nostro Paese. Sarebbe orgoglio vano da parte nostra il dire che abbiamo coscienza di corrispondere perfettamente a tutte queste esigenze; ma, con piena coscienza, possiamo dire che tutto l'animo nostro sarà dedicato in ogni istante a che questi intenti si conseguano coi migliori effetti, che alla nostra mente ed alla nostra attività riesca di conseguire. (Benissimo!)

Una parola ancora mi piace rivolgere al Paese; ed è una parola di fiducia! (Benissimo!) Il Paese nostro, che dà prova di tanta virtù di disciplina e di resistenza (Benissimo! Bravo!), che è così meraviglioso per i suoi eroici e sereni sacrifizi, viva tranquillo! (Benissimo! Bravo!): il Governo vigila alla sua difesa, per modo che - lo voglia Iddio! - la vittoria sarà nostra. (Generali entusiastici prolungatissimi applausi, che si rinnovano a più riprese e a cui si associano le tribune — I ministri e i deputati sorgono in piedi, gridando ripetutamente: Viva l’Esercito! Viva l’Armata! Viva l’Italia!)

Avendo l’On. Turati ed altri Deputati proposto che la Camera fosse riconvocata per il 3 maggio, il Presidente del Consiglio propose invece che la Camera fosse convocata a domicilio. Sulla proposta, sulla quale lo stesso Presidente pose la questione di fiducia, fu chiesta la votazione nominale che dette il seguente risultato:

Presenti e votanti 
314
Maggioranza 
158
Risposero: Si 
283
Risposero: No 
31
In quel giorno, pertanto, la Camera prese le vacanze.