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damente italiano, coll’impulso di quelle tradizioni che sempre serbaste preziose non per vanto di regno ma come scuola di ardimento e di dovere: — e a formare questa nuova istoria, Voi suscitaste, Voi elevaste tutte le energie popolari, mercè le riforme politiche e sociali alle quali porgeste l’incitamento del Vostro spirito liberale.

Caduto il dominio straniero odioso per l’oppressione politica, odioso supremamente perché inteso con diuturna perfidia ad estinguere in una gente italiana qualsiasi espressione, qualsiasi palpito, qualsiasi senso della propria stirpe: riacquistati i confini che ci assegnò la natura: richiamato l’Adriatico ai suoi destini italiani: rivendicate dovunque le ragioni della civiltà: restaurato il diritto delle genti ch’è oggi tradito con opere nefande: posto il diritto di nazionalità a fondamento di durevoli paci; — proseguirà, o Sire, nel Vostro memorabile Regno, proseguirà più rigogliosa e più sollecita che mai l’ascensione dell’Italia nelle conquiste della scienza, nelle fortune del lavoro, in ogni incremento della pubblica felicità.

Così possa avvenire in un tempo non lontano!

E ne avrà letizia con Voi l’Augusta Regina nella cui mente è vivida luce, nella cui virtù è l’ardente vocazione delle opere benefiche, l’Augusta Regina oggi con tutto il suo cuore auspicatrice di vittoria a due popoli che combattono strenuamente del pari per la santità del diritto nazionale.

E ne avrà letizia con Voi l’Augusta Madre Vostra, la figlia del vincitore di Peschiera, anelante ad ogni italiana grandezza, altrice di ogni eccelsa idealità.

Il giovane Principe Umberto, che presto si sentì stretto coll’anima popolare nel fervore del risveglio na-