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ogni nostra attività e mirare a tutto ciò che animerà i tempi nuovi della Patria vittoriosa. Gli ordinamenti amministrativi potranno divenire più sciolti dopo che la guerra ha più saldamente unificato la coscienza della Nazione, e con genio liberale, con nuovo lume di dottrina e all’infuori di ogni particolare opinione o interesse di partito, andrà riformata ogni parte della legislazione.

Occorre promuovere senza indugio tutto ciò che si attiene alla gloria e al potere scientifico della Nazione: rinnovare l’insegnamento professionale con pratiche discipline affinché siano pronti per la nostra riscossa industriale operai e direttori capaci (Benissimo!), ed elevare ancora e sempre meglio ancora confortare la scuola popolare, che già porge di sè così patriottica testimonianza mercè la virtù italiana delle generazioni ch’essa educò. (Vive approvazioni).

A questa riedificazione di molta parte degli ordinamenti dello Stato e del diritto italiano concorreranno del pari il pensiero e il lavoro delle due Camere. Con un medesimo entusiasmo esse deliberarono la guerra italiana e spetta ad esse medesimamente di compiere l’opera riformatrice per tutta la Nazione redenta.

La creazione dei due nuovi Ministeri dei trasporti e dell’agricoltura fu introdotta per la durata della guerra.

Il volere del Parlamento, illuminato dalla esperienza, deciderà per l’avvenire. Intanto i due nuovi Ministeri sorgono organicamente costituiti: nessuna delle presenti amministrazioni viene scomposta o variata nella sua autonomia o nel suo assetto: nessuna mutazione si porta nei servizi: non si genera alcun nuovo ruolo di impieghi e d’impiegati. (Benissimo!)