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che non diano mai notizie di cose che nessuno sa1. Falso che non diano prove della loro identità coi defunti. Il vero è soltanto che le prove assolute d’identità personale sono rarissime; ma devono esserlo; perchè prova fisica assoluta è la fotografia di un defunto che nessuno dei presenti possa aver conosciuto e che persone assenti riconoscano poi alla fotografia; e prova intellettuale assoluta è la rivelazione di cose verificabili che il defunto solo abbia potuto sapere. Le prove poi che, senza essere assolute, riescono convincenti, sebbene siano rare in proporzione del numero degli esperimenti, sono però abbastanza numerose perchè se ne siano fatte delle collezioni; I’Aksákow le ha classificate; io ne ho citato un esempio per classe. Quanto a me, delle prove fisiche d’identità ne ho avute di sufficienti per toccare la certezza; le intellettuali le ho domandate spesso inutilmente; me ne fu invece data spontaneamente una sola, ma per me sufficiente. Quanto al Crookes, del quale voglio credere che si sia ricordato della raccomandazione della Kate King:
«Fatemi delle domande ragionevoli!», egli non nega di essere stato più volte assai vicino ad una prova sufficiente per lui, e sopratutto non nega che ne abbiano ottenuto gli altri<ref>Nota alla 2a ed. — Una persona di mia conoscenza, e molto studiosa, s’ostina ad affermare che il Crookes spiega i fatti medianici colla sola forza psichica. Ma ho già dimostrato nel capitolo XI, citando
- ↑ Si veda più sopra il capitolo XXII; cfr. Praceedings, III. 214, ss.