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soltanto perchè non comprendiamo come possano accadere». Laplace: «Nous sommes si éloignés de connaître tous les agens de la nature, qu’il serait très peu philosophique de nier l’existence des phénomènes uniquement parce qu’ils sont inexplicables dans létat actuel de nos connaissances».
Arago: «Chi parla di impossibile fuori delle matematiche pure, è per lo meno un imprudente». E ora non si può parlarne nemmeno in tutte le matematiche, ma soltanto in aritmetica; infatti, cose che non sono possibili nello spazio di tre dimensioni in cui viviamo noi e che ha studiato Euclide, (per es. far dei nodi in una corda senza che i capi s’incontrino, leggere una lettera senza aprirla, ecc.), sarebbero possibili in uno spazio che avesse invece quattro o più dimensioni (come dimostra il calcolo); e uno spazio di più di tre dimensioni non lo possiamo immaginare, ma non possiamo dire che sia impossibile; consultate i matematici, non dico lo Zöllner, perchè come spiritista è sospetto, ma l’Helmholtz o, se volete un italiano, il Beltrami.
Dunque non solo non si dirà che i fenomeni medianici sono assurdi logicamente, che sono contradittorj in sè stessi, ma nemmeno si può dire che siano assurdi fisicamente, che siano contrarj alle leggi di natura. Sarebbe contro la legge di causalità che un tavolino si movesse senza causa; ma noi non diciamo che il tavolo si muove senza causa; anzi, vi facciamo osservare il movimento per farvi ammettere la causa. Sarebbe contro la legge di