Pagina:Cabala del cavallo Pegaseo con l'aggiunta dell'Asino Cillenico.djvu/26

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10 epistola dedicatoria

prà, dico, ch’io non mentisco colui, ch’è anco mediocremente perito in queste dottrine, quando avvien ch’io dica, l’asino ideale esser principio prodottivo, formativo e perfettivo soprannaturalmente de la specie asinina, la quale, quantunque nel capacissimo seno de la natura si vede ed è da l’altre specie distinta, e ne le menti seconde è messa in numero, e con diverso concetto apprese, e non quel medesimo, con cui l’altre forme s’apprendeno, nulladimeno, quel ch’importa tutto, ne la prima mente è medesima, che la idea de la specie umana, medesima che la specie de la terra, de la luna, del sole, medesima che la specie de l’intelligenze, de li demoni, de li dei, de li mondi, de l’universo; anzi è quella specie, da cui non solamente gli asini, ma e gli uomini, e le stelle, e li mondi, e li mondani animali tutti han dipendenza: quella dico, ne la quale non è differenza di forma e suggetto, di cosa e cosa; ma è semplicissima ed una. Vedete, vedete dunque, donde deriva la cagione, che senza biasimo alcuno il santo de’santi or è nominato non solamente leone, monocorno, rinoceronte, vento, tempesta, aquila, pellicano, ma e non uomo, obbrobrio de gli uomini, abbiezion di plebe, pecora, agnello, verme, similitudine di colpa, sin ad esser detto peccato e peggio. Considerate il principio de la causa, per cui i Cristiani e Giudei non s’adirano, ma piuttosto con glorioso trionfo si congratulano insieme, quando con le metaforiche allusioni ne la santa scrittura son figurati per titoli e definizioni asini, son appellati asini, son definiti per asini: di sorte che, dovunque si tratta di quel benedetto animale, per moralità di lettera, allegoria di senso, ed analogia di proposito s’intende l’uomo giusto, l’uomo santo, uomo di Dio.

Però quando ne l’Exodo si fa menzione de la redenzione e mutazion dell’uomo, in compagnia di quello vien fatta la menzion de l’asino. Il primogenito de