Pagina:Cagna - Un bel sogno, Barbini, Milano, 1871.djvu/117

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XII

Il pianoforte era in una sala attigua alla stanza da letto di Laura. — Due parole prima in elogio, all’appartamento del signor Ramati.

L’alloggio occupava tutto il secondo piano del palazzo, e l’interno delle sale era addobbato con una straordinaria eleganza. Mobili, specchi, tappeti erano profusi colla massima prodigalità; vi era un ampio salone arredato in tutto punto all’orientale, tappezzeria di velluto cremisi, cortinaggi di seta guerniti ai lembi da festoni dorati. Fiori, porcellane, bijou, e tutto quanto l’arte dell’addobbatore può immaginare di bello e di elegante non mancava in ogni angolo di quelle sale. —

Ermanno rimase colpito alla vista di tanto lusso, e mentre attraversava quelle sale attirato per mano da Laura, parevagli di essere rimpicciolito al cospetto di quelle ricchezze, e provò un vero senso di dolore ricordandosi che egli abitava una meschina casuccia priva di ogni ornamento, povera di qualunque arredo.

La stanza di Laura era una piccola sala ove tutto era ridotto a graziose proporzioni; sedie piccole e leggiere come piume, tavolini gentili di legno prezioso intarsiato di finissimo lavorio. — Il letto era a foggia di conchiglia, lavorato con rara maestria, anch’esso piccolo e gentile; al di sopra eravi un’angioletto fisso alla volta che lasciava cadere dalle