Pagina:Cagna - Un bel sogno, Barbini, Milano, 1871.djvu/34

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D’altronde a diciasette anni si pensa forse tanto alle conseguenze? No per buona sorte: La natura si trova a quell’età ancora intatta, basata cioè sui principii di un’eguaglianza generale. Che non può poi quel mago che sconvolge ogni cosa, l’amore? L’amore, quel senso misterioso che si rivela tutti i giorni sotto forme novelle, quella rugiada di paradiso che basta per sè sola a confortare tutti i dolori, a sanare tutte le ferite! È tuttavia in comprensibile il suo dominio, tutti i mortali lo hanno provato, tutti furono trasportati nel seno di quel mare di voluttà, tutti bevvero in quella coppa che racchiude le più sante delizie, senza che uno solo abbia potuto afferrare il secreto di quelle gioie; la specola della scienza non ascese puranco alle regioni d’amore.

Come nasce, come muore? Dove passa? nessuno lo sa; — Il filosofo austero potrebbe pensare e studiare secoli interi senza venirne a capo di una definizione — Come si manifesta? Chiedetelo a Laura, che per quella prima notte cercò invano il riposo — L’immagine d’Ermanno le stava sempre davanti agli occhi, ed ella d’altronde non cercava menomamente di bandirla.

La prima manifestazione d’amore nel cuore umano compie la più grande delle rivoluzioni nelle idee; tutto ciò che prova un cuore vergine al primo palpito è nuovo, confuso, come melodia portata da lontane regioni frammista al mormorio dell’aria; come il profumo di mille fiori raccolto in una folata della brezza primaverile.

Eccola per esempio, la vispa Laura, colei che non aveva un minuto di quiete, che non si era crucciata mai per nulla; dov’è la sua allegria, dove l’eterno sorriso di soddisfazione, il sorriso dell’innocenza? Per la prima volta la giovinetta pensava; a che? Ella