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Pagina:Cagna - Un bel sogno, Barbini, Milano, 1871.djvu/97

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verrai a Milano, come non dubito, ricordati che ho una camera preparata per gli amici, e perdonami se abusando dalla nostra amicizia, mi permetto di darti certi consigli che ti auguro con tutto il cuore di poter mettere in pratica.

«Paolo»


Ermanno terminò quella lettera traendo un sospiro — Pur troppo l’amico divideva la stessa sua diffidenza riguardo a quell’amore insensato, e come per scacciare le tristi idee che lo assalivano, passò subito alla lettera di Laura — Ruppe il suggello, ed estraendo il foglio dalla busta, fu primo suo moto di guardare quante fossero le pagine scritte; indi lesse:


«Ermanno!

«Perdono al tuo dolore l’amarezza delle tue parole, ma non so tacerti che quella crudelissima lettera mi fece molto male — Io non so qual sia quella triste esperienza che t’insegna tante brutte cose ed oscura i tuoi pensieri, ma so che la tua lettera mi fece piangere amaramente, so che il mio povero cuore ebbe a soffrirne assai!

«Non ti rimprovero no le mie lagrime, tutto ciò che mi viene da te e per te mi sarà sempre caro; anche il dolore; ma che io non senta mai più dal tuo labbro così neri pronostici. Dubita finchè vuoi della tua fede forse troppo isterilita dalle peripezie della vita, ma per pietà non condannare alla mia nel suo primo nascere!

«Mio buon amico: io vorrei poterti infondere parte di quella speranza che ravviva l’anima mia, vorrei poter dissipare d’un tratto le nere nubi che ti offu-