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24 e. cais di pierlas

tone II e Corrado II1. È desso un atto di franchigia concesso agli abitanti di Tenda, Briga e Saorgio dal M.se Ardoino, che non è certo il M.se d’Ivrea a quell’epoca re d’Italia, come lo suppone il Gioffredo, ma bensi il M.se Ardoino V, della famiglia di Susa, di cui già si fe’ cenno; il che si avvalora dal considerare che se i dominii dei C.ti di Ventimiglia sui lidi del Mediterraneo dipendevano dalla Marca di Toscana e di Liguria, quelli all’interno dipendevano dalla Marca di Val Susa Torino come successione dei C.ti d’Auriate, di cui il seggio pare essere stato verso il centro della regione ove più tardi si innalzarono Saluzzo e Cuneo. Diffatti i C.ti Ottone e Corrado intervengono a quell’atto, ma dal contesto appare chiaramente che per quella regione essi sono sotto la dipendenza del Marchese. Vi si parla dell’investitura accordata agli abitatori di questa regione: quae dedit et investivit ad omnes habitatores de onibus rebus nostris et comitis que nos tenemus et de hic in antea laboraverimus aut laborare fecerimus. Questa espressione di comitis indica bene che i C.ti Ottone e Corrado presenti a quest’atto non intervengono solo a guisa di testimoni, ma bensl come conti di essi luoghi e forse anche quali delegati del padre loro Corrado I ancora in vita; ce lo provano anche le altre espressioni di dominus huius terrae, comitis senioris nostri, de comite et de homines de sua masnata. Malgrado dunque l’alta signoria del Marchese e le franchigie e privilegi ad essi concessi, questi paesi dipendevano dai C.ti di Ventimiglia o ne erano ancora al possesso intiero nel 1157, quando il C.te Guido Guerra loro discendente facea cessione delle sue terre ai Genovesi, fra cui vediamo comprese quelle di Tenda, Briga e Limone2. Un’ampia

  1. Doc. 2.
  2. Doc. 18.