Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/22

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illanguidiva, tutti si erano fatti serii nessuno voleva scherzare più. Il mistero de la voluttà rivestiva colei che lo aveva rievocato e la consacrava. Io sconvolto con le lagrime agli occhi in faccia a la tenda di trina seguivo seguivo de le fantasie bianche. Ero restato solo doveva essere tardissimo. Davanti a me la viennese da lo splendore veneziano posava il corpo lussurioso sulle ginocchia piegate, piegate con grazia di cinedo. Oh! un attimo vivere qualche cosa di delicato di infantile di commovente di irragiungibile Lei sola poteva comprendere.

La tenda pareva era ancora agitata