Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/89

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tua compagnia, come nelle favole d’antica poesia: (tu già dimentica dell’amor del poeta?).

Pomeriggio. Monte Filetto 27 Settembre
Siesta

Un usignolo canta tra i rami del noce. Il poggio è troppo bello sul cielo troppo azzurro. Il fiume canta bene la sua cantilena. E’ un’ora che guardo lo spazio laggiù e la spazio strada a mezza costa del poggio che vi conduce. Quassù abitano i falchi. La pioggia leggera d’estate batteva ora come un ricco accordo sulle foglie del noce. ma le foglie dell’acacia, albero caro alla notte si piegavano senza rumore come un’ombra verde. L’azzurro si apre tra questi due alberi. Il noce è davanti alla finestra della mia camera. La notte sembrava raccogliere tutta l’ombra e curvare le cupe foglie canore come una messe di canti l’acacia sapeva profilarsi come un chimerico fumo sul tronco lattiginoso rotondo quasi umano: l’acacia sapeva profilarsi come un chimerico fumo. Le stelle danzavano sul poggio deserto. Nessuno viene per la strada. Dai balconi mi dimentico a guardare la campagna deserta abitata da alberi sparsi, anima della solitudine forgiata di vento. Oggi che il cielo e il paesaggio erano così dolci dopo