Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/9

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seguiva automa. Diresse alla donna una parola che cadde nel silenzio del meriggio - un vecchio si voltò a guardarlo con uno sguardo assurdo lucente e vuoto - e la donna sorrideva sempre di un sorriso molle nell'aridità meridiana - ebete e sola nella luce catastrofica.


Non seppi mai come costeggiando torpidi canali rividi la mia ombra che mi derideva nel fondo. Mi accompagnò per strade male odoranti dove le femine cantavano nella caldura. Ai confini della campagna una porta incisa di colpi vigilata da una giovine femina in veste rosa pallida e grassa la attrasse. Entrai. Una antica e splendente Matrona dal profilo di montone - coi neri capelli agilmente attorti su la testa sculturale barbaramente decorata da l'occhio liquido come da una