Forma latina d’un amabil velo435
Di mestizia tranquilla: era la sua
Luce di stella che mesta vïaggi
Per entro al vel di nuvola serena.
Agitator d’idee, più che di affetti,
Solenne e calmo procedea Borrelli,440
Quasi fiume che in cupo alveo devolga
L’acque profonde; e se crescea talora
Per subita procella, eran fecondi
Gl’inondamenti suoi, sì ricca vena
Deponea, decrescendo, in sulle rive.445
Oh il difensor di Longobucco! In miro
Sodalizio conserti erano in lui
Vigoroso intelletto, anima ardente
Ed aquilina fantasia. Stringato
Di Demostene al par, splendea soventi450
Di certo Attico piglio, onde avvenia
Ai più ritrosi. E piano argenteo lago,
Fra le chete giacente ombre d’un bosco,
Talor parea, talor candido rivo,
Che mormori per via, talor mugghiante455
Vaporosa cascata, in cento aspetti
Riscintillante a la purpurea luce
Del dì che nasce. Oh quante volte io piansi
Su quelle sue carte faconde! Eppure
Che son mai desse appetto a la parola460
Allor che viva e impetuosa balza
Dal suo trono di luce, e d’armonia?...
Ed or polve è quel trono! Alta quïete
Ed eterno silenzio occupa il labro