Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/577

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propagazione del gelso. 569


Tutte queste varietà non si possono conservare nel propagarle, se non usando la talea, la propagine, la margotta, o l’innesto fatto sopra altro gelso. Per mezzo dei semi, le stesse cause che produssero le varietà potrebbero farle scomparire.

propagazione del gelso.

§ 576. Il gelso ordinariamente si propaga per semente, e la nuova pianta, che per tal mezzo se ne ottiene, dicesi selvatica, poichè, come sapete, le piante originarie d’altri climi e singolarmente di climi più caldi, propagate per seme, perdono in parte i loro caratteri speciali primitivi, ed acclimatizzandosi modificano la loro costituzione sulle nuove circostanze (§ 302).

I semi devono essere colti da piante robuste, non troppo vecchie nè troppo giovani, possibilmente da rami che abbiano due anni, e la cui foglia sia delle migliori varietà, cioè, consistente, ampia, liscia, e non facile a macchiarsi o soffrire per contrattempi atmosferici. Non essendo poi il gelso una pianta che porta fiori ermafroditi, ma sibbene fiori maschi e fiori femmine separati fra di loro, e che il più delle volte abbondano i fiori femmine, così abbisognerà avvertire che sulla stessa pianta o su piante vicine sianvi dei fiori maschi, altrimenti ì semi sarebbero infecondi, e per conseguenza non nascerebbero.

La raccolta dei frutti si deve fare scuotendo la pianta acciò cadano soltanto i più maturi. Raccolti i frutti, si passa a schiacciarli nell’acqua, allo scopo di separarli dalla parte polposa, usando delle mani onde non infrangere i semi. I semi fecondati riescono i più pesanti e vanno al fondo del recipiente, quelli infecondi o mal costituiti galleggiano, e per tal modo, decantando l’acqua, si conservano soltanto quelli che si depositarono sul fondo. Questi semi poscia si distendono all’ombra, ed in luogo arioso per farli asciugare.

Per conservare i semi del gelso sino alla vegnente primavera, sarebbe bene il mescolarli a sabbia ben secca, e tenerli in luogo fresco, asciutto, e riparato possibilmente dal contatto dell’aria, e più ancora dalle vicende atmosferiche. Questo seme soffre assai facilmente e ben di rado conserva la facoltà di germogliare dopo un anno.

Per ciò, quando si possa, è sempre meglio seguire l’ordine naturale; e seminare in quel tempo che i frutti cadono spon-