Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/39

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LIB. I. 17

migliori. Ne il piacere suo ha da esser sprezzato; poi che ha congionta seco la necessità, et ha truovato huomini eccellenti, che gia' di le scrissono, et tanti discepoli, et seguaci, quanto altra al mondo ne sia. Oltra l'utilità, e 'l piacere cè stato, spetialmente à gl'ingegni eccellenti, un altro stimolo di gloria; la quale (come diffinisce M. Tullio) è un consentimento di tutti, ò del piu degli huomini de meriti d'alcuno ò verso la patria, ò verso la compagnia humana. Et quali meriti sono, disse il Poeta, che cotal gloria ci acquistano? Tre cose principalmente, rispose il Musicola, sono degne di lode et di gloria: l'una è l'inventione dell'arti utili, et necessarie, delle quali già è detto; l'altra è la difesa, et l'aumento della patria, e 'l vendicare dell'ingiurie; la terza è la dottrina. Ma per dichiarare d'onde la gloria sia primeramente proceduta, e' da credere (secondo l'openione di Platone, et secondo la fede nostra) ch'el mondo habbia havuto principio; et quando era di nuovo creato, gl'ingegni degli huomini fosser rozzi, et soffrissero disagio di molte cose, che poscia dall'humana industria furono ritruovate, la quale mossa dalla necessità, et dall'amor de figliuoli in molti luoghi accrebbe, et cosi à poco à poco le arti vennero in luce; et aperti i viaggi di terra, et di mare quei dell'uno le parteciparono con l'altro paese, dandone loda et gloria à gl'inventori; infino à tanto che non parendogli à bastanza la fama, hebbero ardire quelli huomini, che le maggiori utilita' ci recarono, consacrare quegli Dei, come Baccho, Trittolemo, Cerere, Pallade, Hercole, et molti altri, et non bastandogli cotal honore et laude, i prencipi et gli Rè


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