Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/164

Da Wikisource.

Mettetevi d’accordo, signori miei!

Il Principe non poteva persuadersi che quelle piume fioccanti dal cielo e quella padellina di rame appesa al collo di sua moglie significassero tante opposte cose.

— Mettetevi d’accordo, cari miei!

Invece di mettersi d’accordo, quei sapienti finivano col darsi vicendevolmente dell’asino, e con lo scaraventarsi addosso i loro grossi volumi.

La Principessa non si dava pace.

— Bisogna consultare un gran Mago! La cosa è troppo intrigata, se nessuno di questi sapienti è riuscito a spiegarla.

— Si sognano tante sciocchezze, Principessa!

— No, Principe! Questa volta ho un grande sgomento nel cuore.

— Consulteremo il mago Barba—d’oro. Lo manderò a chiamare al castello.

E spedì persona fidata con ricchissimi doni.

Il mago Barba—d’oro accettò i doni, ma quando sentì di che cosa si trattava, rispose sdegnato: