Pagina:Capuana - Giacinta.djvu/149

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vevamo figurarcelo: la mamma regge il sacco alla figliuola. Se la veggano loro!...

La signora Marulli era rimasta scossa:

— Possibile? Sua figlia stava dunque per ammattire? Compromettersi, e per chi? Per un impiegatucolo, che viveva ristrettamente con quei pochini dello stipendio! Per un coso che pretendeva farsi credere di nobile famiglia decaduta e non si sapeva neppure chi fosse!... Era proprio ammattita!... Possibile? Possibile?... Non ci mancava altro che questa!... E lei che già sognava la vita tranquilla di chi è arrivato alla meta e vuol godersi il riposo!

Si era fermata a un tavolinetto tutto ingombro di gingilli, e ne prendeva ora uno ora un altro in mano, e li riponeva, li cambiava di posto, con gli occhi aggrottati, mordendosi al suo solito le labbra, intanto che riandava certi particolari, confrontandoli, compiendoli con parole e frasi dimezzate, afferrate a volo, che non avevano avuto fino allora nessun senso per lei...

— Ah!... È vero!

E la figurina di porcellana, ch’ella teneva fra due dita, volò a spezzarsi il collo contro il muro.

— Era vero!... E quando? Quando lei, dopo la fuga del Savani, metteva una pietra sul suo passato! Quando già stava per cominciare una vita nuova di considerazione, di rispetto, d’influenza!... Il mondo dimentica così facilmente, scorgendoci in alto!... Ma voglio vederla!... L’han da fare con me!

E la sera stessa rimase da sola a sola colla Giacinta:

— Quel Gerace ti è sempre alle costole — disse.

— È un buon giovane...

— Buonissimo! Ma pare che la gente non la intenda così...