Pagina:Capuana - Giacinta.djvu/203

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da una barca in un’altra... (oh, che paura!) e tuffasti in mare.

— Se me ne rammento!

— Ma ora saremo soli; non voglio vedere altri visi. E non mi tormenterò più; avrò fiducia nel tuo amore. Non è una follia vivere in continui sospetti? Ah! In quest’ultima disgrazia, mi pareva d’essermi sperduta in una grande solitudine; e avevo paura! Ed ecco! sento di nuovo cantarmi nell’animo i dolci richiami della speranza e della felicità, come se la vita mi s’aprisse dinanzi ora, per la prima volta, e m’invitasse ad entrare. Donde viene questo ripullulare del cuore? Questo rifiorire della giovinezza? Non lo credevo più possibile, e non mi par vero.

E il suono della sua voce dileguava pel salotto, mentr’ella un po’ inquieta fissava il volto d’Andrea, un volto serio e pensoso.

— Perchè non dici nulla?

— Perchè non è facile — rispose Andrea — manifestare con parole emozioni così profonde. I ricordi ci lasciano una grande amarezza nel cuore, se rammentano delizie, dolcezze, felicità!... Hai ragione. Avverto anch’io un peso al cuore. Pur troppo, evocando il passato, si capisce che qualcosa di noi è già sparita e non potrà più ritornare!

V.

Ma dopo un mese d’intermittente tranquillità, il doloroso sospetto le si era di nuovo svegliato nell’animo; e si ritrovava daccapo martirizzata, esausta di forze.