Pagina:Carli - Noi arditi, 1919.djvu/46

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bassa della Val delle Saline, attaccano q. 1471 e q. 1476, ne schiantano le difese e piombano con slancio irresistibile su Col della Berretta che dopo accanita lotta cade nelle nostre mani. I prigionieri sommano già a oltre 600 e le mitragliatrici catturate sono numerosissime. Il nemico rovesciato da Col della Berretta si ritira verso Col Bonato inseguito dai nostri che raggiungono anche q. 1127.

Il successo ha del prodigioso. Lo sbalzo fulmineo degli Arditi ha portato una grave minaccia al sistema difensivo del nemico che, passata a prima sorpresa, reagisce disperatamente.

I rincalzi accorrono da tutte le parti. Le artiglierie battono rabbiosamente Col della Berretta e le altre posizioni occupate dai nostri che sono pure martellati da numerosissime mitragliatrici postate sulle quote vicine. La lotta assume proporzioni tragiche: si combatte venti contro uno; ma le Fiamme non cedono. I pugnali si affondano rabbiosamente nei corpi di chi osa avvicinarsi e per ben tre volte gli Arditi, che hanno assunto la formazione circolare per fronteggiare qualunque attacco, ributtano con fantastici getti di bombe le orde austriache. La situazione è quasi disperata. Il nemico che si è reso conto che di fronte ha pochissime truppe, sempre con

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