Pagina:Carocci La villa medicea di Careggi.djvu/32

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
24 la villa medicea di careggi

rolamo di Fiesole, il Bosco a’ Frati in Mugello, la Cappella di S. Miniato al Monte, furono da Michelozzo compiute col danaro de’ Medici; mentre per uso privalo di quella potente famiglia edificava il palagio di Via Larga, restaurava completamente le grandiose ville del Trebbio e di Cafaggiolo in Mugello, quella di Careggi, dove con ingegnoso artifizio condusse l’acqua per le fonti e quella di Fiesole ampliando una casa di minore importanza.

Nè questi furono i soli artisti che avessero dimestichezza coi Medici, perchè essi si valsero dei migliori che erano a Firenze in que’tempi per decorare edifizj privati e pubblici. Fra gli altri ricorderemo il Ghiberti, il Verrocchio, Paolo Uccello, Luca Della Robbia, l’Angelico, Fra Filippo Lippi, Masaccio.

I filosofi ed i letterati si divisero cogli artisti i favori di Cosimo de’ Medici e per essi fondò quell’insigne accademia platonica che ragunò gl’ingegni più eletti, che ravvivò l’amore per gli studj filosofici e che istituì le feste platoniche le quali lasciarono tanta fama di se. Cosimo fece venire appositamente a Firenze un greco dottissimo, Giovanni Argiropulo che dopo la presa di Costantinopoli (1453) aveva dovuto abbandonare la patria oppressa dai turchi. A capo di quest’accademia, pose Cosimo un giovine di grandissimo talento, Marsilio Ficino, figlio di un medico. Cosimo l’aveva preso a proteggere fin da fanciullo e avendone conosciuta l’attitudine agli studj letterarj e filosofici, l’aveva fatto istruire, ottenendo in breve tempo risultati addirittura portentosi.

Marsilio abitò quasi sempre presso di Cosimo alla villa di Careggi e più tardi ebbe in dono dal suo mecenate la villetta della Fontanella prossima assai al palagio Mediceo, volendo