Pagina:Castinelli - Delle strade ferrate in Toscana,1842.djvu/5

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1. All'uscire di Firenze una vasta pianura si apre al sud ovest chiusa fra i contrafforti dell’Appennino e la falda orientale di una propaggine di esso, il Monte Albano, che stringe l’Arno e forma le gole della Golfolina.

2. In cima a quella pianura e in un punto quasi precisamente medio della sua lunghezza sono due città, Pistoja e Prato; belle, ricche, industriose, e di molto conto. Dietro a Pistoja si spiega l’amenissima e popolosa montagna che da essa prende nome, e su per questa sale una strada regia alla volta di Modena, che s’incrocia sotto S. Marcello con quella che scende a Pescia.

3. Da Pistoja partirà in breve altra strada transappennina pei Bagni della Porretta e Bologna. Da Prato per Val di Bisenzio sale pure una strada provinciale che un giorno potrà recare non piccola utilità, ed un’altra per Val di Marina s’inforca sopra a Barberino di Mugello colla strada regia Fiorentina-Bolognese.

Quale località più conveniente di questa per una strada ferrata? Fra i raggj non più lunghi di 20 miglia che si dipartono da Firenze niuno può contrastare alla Linea Pistojese il primato.

Il raggio d’Empoli offre certo minori vantaggj; è privo di sbocchi laterali e si frappongono in esso ostacoli gravi al passaggio d’una strada ferrata.

4. Ma dopo Empoli sono il Val d’Arno inferiore, il pisano e Livorno. Se Firenze schiacciasse le città toscane come Parigi, Londra, Napoli schiacciano colla loro potenza di capitali regine le altre città di quei regni, con una linea non più lunga di 47 o 48 miglia, bisognerebbe andare dirittamente a Livorno. Ma quattro antiche città, sedi di Repubbliche del Medio Evo, Pisa, Siena, Lucca, Pistoja, han sempre dei vivi avanzi di vigoria repubblicana e tutte prima o dopo vorranno avere il loro braccio di strada di ferro e lo avranno. La linea retta, la tirannica linea retta come la chiamava Sterne,