Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/29

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la propria volontá: cioè sapere tenere a freno il corpo, macerando la carne, quando volesse impugnare contra lo spirito; ma la volontá vuole essere in tutto morta e abnegata e gottoposta alla volontá mia. La quale volontá s’uccide con quello debito che Io ti dissi che la virtú della discrezione rendeva a l’anima: cioè odio e dispiacimento dell’offese e della propria sensualitá, il quale acquistò nel cognoscimento di sé.

Questo è quello coltello che uccide e taglia ogni proprio amore fondato nella propria volontá. Or costoro sonno quegli che non mi dánno solamente parole ma molte operazioni. Dicendo «molte» non ti pongo numero, perché l’affetto dell’anima fondato in caritá, che dá vita a tutte le virtú, debba giognere in infinito. E none schifo però la parola, ma diissi ch’Io volevo poche parole, mostrandoti che ogni operazione attuale era finita, e però le chiamai «poche» ; ma pure mi piacciono quando sonno poste per strumento di virtú e non per principale virtú.

E però non debba veruno dare giudicio di ponere maggiore perfezione nel grande penitente, che si dá molto a uccidere il corpo suo, che in colui che ne fa meno; però che, come Io t’ho detto, none sta ine la virtú né il merito loro ; però che male ne starebbe clii non può fare, per legittime cagioni, operazione e penitenzia attuale; ma sta solo nella virtú della caritá, condita col lume della vera discrezione, però che altrimenti non varrebbe. E questo amore la discrezione il dá senza fine e senza modo verso di me, però che so’ somma e eterna veritá; non pone legge né termine all’amore col quale egli ama me, ma bene il pone con modo e con caritá ordinata verso el prossimo suo.

El lume della discrezione, la quale esce della caritá, come detto t’ho, dá al prossimo amore ordinato, cioè con ordinata caritá che non fa danno di colpa a sé per fare utilitá al prossimo. Ché se uno solo peccato facesse per campare tutto il mondo dello ’nferno, o per adoperare una grande virtú, non sarebbe caritá ordinata con discrezione: anco sarebbe indiscreta, perché licito non è di fare una grande virtú e utilitá al prossimo con colpa di peccato. Ma la discrezione santa è ordinata in questo