Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/392

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giniscano, acciò che, nel tempo che le bisognano adoperare, elle non venissero meno o desserli molta malagevolezza; e però continuamente suona lo stormento del desiderio e non lassa passare il tempo, perché n’ha fame. È una sposa sollicita, che non vuole stare oziosa. Oh obbedienzia dilettevole, oh obbedienzia piacevole, obbedienzia soave; obbedienzia illuminativa, perché hai levata la tenebre del proprio amore; obbedienzia che vivifichi, dando, nell’anima, la vita della grazia, che te ha eletta per sposa, toltole la morte della volontá propria, che dá guerra e morte nell’anima ! Tu se’ larga, ché d’ogni creatura che ha in sé ragione ti fai suddita. Tu se’benigna e pietosa: con benignitá e mansuetudine porti ogni grande peso, perché se’scompagnata con la fortezza e vera pazienzia. Tu se’coronata della corona della perseveranzia ; tu non vieni meno per la importunitá del prelato né per grandi pesi che egli ti ponesse senza discrezione, ma col lume della fede ogni cosa porti. Tu se’si legata con la umilitá, che neuna creatura la può trare della mano del santo desiderio dell’anima che ti possiede.

E che diremo, dilettissima e carissima figliuola, di questa eccellentissima virtú? Diremo che ella è uno bene senza veruno male; sta nella nave, nascosta, che neuno vento contrario le può nuocere; fa navigare l’anima sopra le braccia dell’ordine e del prelato, e non sopra le sue, perché il vero obbediente non ha a rendare ragione di sé a me, ma il prelato di cui egli è stato subdito.

Inamòrati, dilettissima figliuola, di questa gloriosa virtú. Vuogli tu essere grata de’benefizi ricevuti da me, Padre eterno? Sia obbediente, però che l’obbedienzia ti mostra se tu se’grata, perché procede dalla caritá. Ella ti mostra se tu non se’ ignorante, perché procede dal cognoscimento della mia veritá. Unde ella è uno bene cognosciuto nel Verbo, el quale v’insegnò la via dell’obbedienzia come vostra regola, facendosi obbediente infino all’obrobriosa morte della croce, nella cui obbedienzia (che fu la chiave diserrò il cielo) è fondata l’obbedienzia, data a voi, generale e questa particulare, si come nel principio del trattato di questa obbedienzia Io ti narrai.