Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/117

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nell’ anima nostra a dare sangue per sangue, perocché Ji tempi nostri s’approssimano, ne’quali si proveranno gli arditi cavalieri. O quanto sarà beata l’anima mia, quando vedrò voi e gli altri corrire come innamorati a dare la vita, e non vollare il capo a dietro. Pregovi dunque per l’amore di Cristo crocifisso, che acciocché siate fortificalo al tempo suo, voi, in questo tempo d’ ora, apriate 1 occhio del cognoscimento; perocché io non veggo che 1’ anima possa avere in sé questa fortezza, la quale riceve dalla dolce madre della carità, se continuamente non tiene aperto questo occhio del cognoscimento di sè medesimo, onde vi diventa umile, e trovavi il cognoscimento della bontà di Dio; per lo quale lume e cognoscimento, gli nasce uno caldo ed uuo fuoco d’ amore con tanta dolcezza, che ogni amaritudine ne diventa dolce, ed ogni debile si fortifica, ed ogni ghiaccio d’amore proprio di sè dissolve, onde allora non ama sè per sè, ma sè per Dio, ed infonde ancora uno fiume di lagrime, e distende gli amorosi desiderj sopra i fratelli suoi, e d’amore puro gli ama e non mercennajo; cd ama D;o per Dio, in quanto egli è somma ed eterna bontà, e degno d’essere amato. Non tardiamo più dunque, figliuolo e padre carissimo in Cristo Jesù, a pigliare ed abitare in questa santa abitazione del cognoscimento di noi; la quale c’ è tanto necessaria e di tanta dolcezza; perocché, come detto è, visi trova la infinita bontà di Dio. Or questa è l’arme che voglio che noi pigliamo, acciocché non siamo trovati disarmati al tempo della battaglia, dove daremo la vita per la vita, ri sangue per lo sangue. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.

Gherardo misero (D) e frate Raimondo suo padre vi si raccomandano. »