Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/127

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più, non vuole così, perocché ella si diletta di stare in battaglie, perchè nella battaglia si prova, e provata riceve la gloria, ed in altro modo no. ?son fa come il semplice, che ancora è imperfetto in questo lume soprannaturale, e per Io poco lume, sentendosi molto passionato, per tollersi questa fatica, e per timore di non offendere si vorrà mettere a cosa, che sarà di tanto pericolo, che a un tratto ne potrebbe andare l’anima, il corpo, e farassene Si forte imaginazione per illusione del dimonio e per volontà ch’egli ha di vivere senza passione; unde egli riceve le pene che colui che l’ha governare non li potrà trarre questa fantasia; e se egli non li dà licenzia di quello che vuole fare, ne viene a tedio, a confusione di mente e ad impazienzia, e spesse volte entro la disperazione.

Questo egli è segno, che quello che vuole fare, non è secondo la volontà di Dio, che se così fusse, direbbe; Signore, se questo è secondo la tua volontà, danne lume a chi m ha licenziare, e quando che no, dimostrarlo, e con fede viva si pacifìcarebbe nella mente sua, vedendo che il negare, o il concedere qualunque si fusse procedesse dalla volontà di Dio!

non voglio, dolcissimo-e carissimo figliuolo, che siate voi di questi cotali; ma voglio che col lume, come vero obediente e paziente stiate nel campo della battaglia, come detto è, dove comunemente combattono i servi di Dio: non volendo pigliare battaglia nuova, nè particulare, la quale sia oscura e dubbiosa; pigliate quella che è lucida e generale, ed in tutto annegate qui la vostra volontà, ed in ogni altra cosa, ma singularmente vi parlo al presente per quello che mi disse il visitatore, lassatevi guidare alla volontà sua, la quale non è sua, ma è da Dio, perocché il vostro credo che sia inganno di dimonio,.che coll’amo del bene vi vuole pigliare. Son certa che con questo lume cognoscerete la verità, cognoscendoln, ringraziarete il sommo ed eterno Padre j che con La santa obedienzia v’ ha campato di questo pericolo,