Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/252

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rare, secondo lo stalo nostro. E poniamo, che io desidero di vedervi usare questa virtù in verso i poveri di Cristo delle sustanzie temporali, non son contenta qui, ma invitovi, secondo che Dio invita l’anima mia, a distendere li amorosi, ed ardentissimi desiderii con occhi piatosi e lagrimosi, mostrando nel cospetto della divina pietà compassione a tutto il mondo; ed egli t’insegna mollo bene il modo, siccome ebbro d’amore, e per desiderio che ha di fare tosto l’operazione sua, dice: Pigliale il corpo della santa Chiesa co’ membri legati e tagliati (B), e poneteli con piatosa compassione sopra il corpo mio, sopra il quale corpo furono fabbricate tutte le nostre iniquità, perocché egli fu quello che prese con pena la città dell’ anima nostra, ed il Padre fu quello che accettò il sacrificio. Mangiamo, mangiamo adunque l’anima sopra a questa mensa del corpo del dolce Figliuolo di Dio, sicché passando i penosi ed ansietati desiderii, con fadigosi aspettari, sopravenendo gli adempiuti dolci ed innamorati desiderii, dove l’anima si pacifica, quando si vede adempiuto quello che molto tempo ha desiderato, possiamo con dolce voce e suave gridare al Padre quello che dice la santa Chiesa, cioè; per Jesù Cristo nostro signore (C) tu ci hai fatto misericordia, levando i lupi e piantando gli agnelli. Adunque, o padre, fratello e figliuolo in Cristo Jesù, levianci dal sonno della negligenzia, acciocché in poco tempo noi csciamo delle mani de’ lupi e perveniamo a questa giocondità, non per voi, ma solo per l’onore di Dio. Questa ò quella virtù piatosa, che io voglio che noi abbiamo. E però dissi, ch’io desideravo di vedervi affocato nel sangue del Figliuolo di Dio, perocché ella è quella memoria che notrica la virtù della pietà e misericordia nell’ anima nostra. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.