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84 r k i ’■ Annotazioni alla Lettera IOf.

(A) Ristette il bealo Raimondo in Genova olire ad un mese, ed in tal tempo ricevette dalla santa più lettere, come egli stesso narra nella sua leggenda.

(B) Vediamo nel reame di Napoli, ec. Avea la reina Giovanna data speranza d accomodamento al pontefice, ma qnal se ne fosse la cagione, cangiò di volontà, volgendosi di bel nuovo all’antipapa, come ad altro luogo s’ avvertirà, avendo ella ricciute selle lettere dalla santa.

(C) Dell’andare ratto al re d’ Vngaria. Lodovico re d’ Ungaria, de’, reali di Francia e della Branca prima degli Angioini, come s’avTertirà ad altro luogo, avendo pur egli avute lettere da questa vergine.

(D) Vuole che voi stiate per coteste parti. A tenere in fede del pontefice la repubblica di Genova, ed a predicare la crociata sopra gli scismatici, come egli testifica. In questo archivio di s. Domenico *’ ha il breve per cui gli viene ciò imposto, ed è in data de’20 di gennajo dell’anno secondo del suo pontificato, cioè del i38o, stando egli in Genova, dandogli facoltà di riscuotere denari da quei che malamente aveanli acquistali, non sapendosene il padrone, da impiegarsi ne’ correnti bisogni della Chiesa. V’ è pure una leltera di Marino arcivescovo di Taranlo e camerlengo di santa Chiesa, in data de’2,4 dello stesso mese ed anno, in cui fa lesti inoniati’za d’ avere ricevnli mille fiorini d’ oro di camera da Fra Raimondo raccolti per esso nelle parti di Genova de pecuniis, come ivi dicesi, predicationis crucis.

(E) Di quello che mi scrivete, che V anticristo e i membri suoi vi cercano diligentemente per potervi avere. A cagione di queste insidie sostava il beato Raimondo in Genova: poiché come sopra si è avvertito, nulla tanto premeva a Clemente e di lui segnaci, quanto di tener celato al re francese il fatto dell’elezione d’Urbano, e ninno potea meglio chiarirlo che quel grand’uomo stato in Roma al tempo del conclave, e famigliare a molti de1 cardinali. Egli venne perciò esaminato dagli ambasciatori spagnnoli venuti a Roma per conoscere l’avvenuto. Sebbene non ci rimanga memoria di quella deposizione, abbastanza mostra di quale opinione e’ fosse, e dalle continue di lui opere a prò d’Urbano, e dalla stessa leggenda della santa.

(F) Guardate, che egli non faccia poi a voi, come all’ abbate di s. Antimo. Questo abbate di s. Antimo è Fra Giovanni di Ser Gano da Orvieto, dellOrdine de’Guglielmini, di cui è detto nelle note alla lettera 65. l)i qual disobbedienza fosse egli reo non consta abbastanza.

Del resto giova qui notare che Fra Raimondo non si scostò dagli ordini d’Urh.uio e di volontà di lui rimase in Genova « ne vicini luoghi di Lombardia..