Pagina:Cattaneo - Rivista di varii scritti intorno alla Strada ferrata da Milano a Venezia.djvu/8

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da milano a venezia 47

troppo il progetto delle Commissioni fondatrici "era il meno opportuno di tutti; eccellente però come punto da cui prendere le mosse, perché così il peggior partito essendo già proposto, tutti quelli che si potevano proporre sarebbero migliori".

Venendo poi a divisare una nuova linea, mostrai la convenienza di preferire le città più discoste dal corso del Po, per congiungere le sconnesse navigazioni del paese più alto, toccare i territori più industri e più bisognosi di grandi communicazioni, e infilare il centro del regno e quella zona sulla quale sono gli sbocchi delle valli e dei laghi, e i depositi dei produtti della pianura, e quindi il massimo scontro naturale d’uomini e di merci. Dissi che qualora, secondo l’esperienza a quel tempo già fatta, il numero annuo dei passaggeri sui varj tronchi della linea corrispondesse alla popolazione delle città che doveva connettere, cioè Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, e Venezia, se ne potevano sperare 450 mila; i quali, con un introito netto di 10 lire ciascuno, avrebbero dato milioni 4 1/2, già per sé sufficienti, senza le merci, all’affitto del necessario capitale. Venendo a più precise condizioni, accennai la bontà generale dei livelli in ragione alle distanze, la necessità d’evitare le valli paludose e spopolate tra i Bérici e gli Euganei, nonché le Valli Veronesi, i Mosi del Cremasco, e tutti i fondi malfermi e poveri di materiale; e indicai varj punti intermedj, sotto Cassano, fra Treviglio e Caravaggio, presso Romano, e presso Chiari (ove collegarsi per la Fusa al Lago d’Iséo) riconoscendo però l’impossibilità di risolvere senza studj il passaggio presso Lonato, e nei colli di Castelnuqvo e di Caldiero. Valutai il peso da darsi alle guide a 37 chilogrammi per metro, il che ne avrebbe richiesto 41 mila tonnellate; notai il prezzo del ferro indigeno quasi doppio dell’inglese; notai che ogni centesimo di più che si pagasse al chilogrammo avrebbe fatto un aumento di quattrocentomila franchi, ingrossando il capitale della strada e le tariffe dei trasporti a carico generale dello Stato, e fatto prodigare una corrispondente massa di combustibile, aggravandone il prezzo e la scarsità, con disagio alla vita e impedimento a molte arti, e senza proporzionato vantaggio dei nostri fonditori, i quali non guadagnano quella