Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/302

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296 annotazioni.

Parimente Orazio:

                              Sed in longum tamen ævum
Manserunt, hodieque manent vestigia ruris.




LXX.


Pag. 192.                              Sed mulier cupido quod dicit amanti
          In vento et rapida scribere oportet aqua.


Onde l’adagio: Nec mulieri nec gremio credendum; e quell’altro che dice:

A quattro cose credito non date:
     sole d’inverno, nuvole d’estate,
     Amor di donna, e carità di frate.

E le donne di rimando:

Matta è la donna che nell’uomo crede;
Che nei calzoni si porta la fede:

e se ne appellano a Catullo stesso, che fa dire ad Arianna:

Or più donna non creda ad uom che giuri;
Fidi non tenga mai d’amante i detti;
Che se tal cosa ottener brama, nulla
Di giuramenti ha in cor temenza, nullo
Di promesse difetto; e poi che tutta
Del suo cupido cor paga ha la sete,
Nullo ha pensier di sue promesse, nullo
Timor lo morde dei suoi giuri infranti.