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di cennino cennini. 97



Capitolo CXLIV.

In qual modo si contraffà in muro il velluto, o panno di lana, e così la seta, in muro e in tavola.


Se vuoi contraffare un velluto, fa’ il vestire, temperato con rossume, di quel colore che vuoi. Poi con pennello di vaio va’ facendo i peluzzi, come istà il velluto, di color temperato ad olio; e fa’ i pelucci grossetti. E per questo modo puo’ fare velluti negri, rossi, e di ciascun colore, temperando nel detto modo. Egli è alcuna volta buono a fare parere in muro un riverscio, o un vestire che paia propio panno di lana. E per tanto, quando hai smaltato, pulito e colorito, riserbati, quello che vuoi fare, di dietro. Abbi tanta assicella piana, poco maggiore di una tavola da giucare; e, con sprizzando acqua chiara col pennello nel detto o su per lo detto luogo, va’ rimenando a tondo con questa assicella. La calcina viene ruvida e mal pulita. Lasciala stare, e coloriscila come sta, senza pulire; e parratti proprio panno, o ver drappo di lana.

Ad idem. Se vuoi fare drappo di seta, o in tavola o in muro, campeggia di cinabro, e pallia o ver vitica di minio; o vuoi di sinopia scura, e pallia di cinabro o di giallorino, in muro; e in tavola, d’orpimento o di verde, o vuoi di qual colore tu vuoi, campeggia scuro, e pallia chiaro.

Ad idem, in muro in fresco. Campeggia d’indaco, e pallia d’indaco e bianco sangiovanni mescolato insieme. E se di questo colore vuoi lavorare in tavola o in palvesi, miscola l’indaco con biacca temperata con colla: e per questo modo puoi fare de’ drappi assai e di


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