Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/61

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di cennino cennini. 21

su la mano [o] in sul dosso del dito grosso; racconciando, e premendo il detto pennello, e discarcandolo, quasi asciugandolo. E incomincia, di piatto, il detto pennello a fregare sopra e in quelli luoghi dove dee essere il bianchetto e rilievo; e séguita più volte andando col tuo pennello, e guidalo con sentimento. Poi, in sulle stremità de’ rilievi, nella maggiore altezza, togli un pennello con punta; e va’ colla biacca toccando colla punta del detto pennello, e va’ raffermando la sommità de’ detti bianchetti. Poi va’ raffermando, con un pennello piccolo, con inchiostro puro, tratteggiando le pieghe, i dintorni, nasi, occhi e spelature di capelli e di barbe.


Capitolo XXXII.

Come tu puoi biancheggiare di acquarelle di biacca, sì come aombri di acquarelle d’inchiostro.


Ancora io t’avviso, quando tu sarai più pratico, a voler perfettamente biancheggiare con acquerelle, sì come fai l’acquerella d’inchiostro. Togli la biacca macinata con acqua, e temperala con rossume d’uovo, e sfumma sì a modo d’acquerelle d’inchiostro. Ma è a te più malagevole, e vuolsi più pratica. Tutto questo si chiama disegnare in carta tinta, ed è via a menarti all’arte del colorire. Seguitalo sempre quanto puoi, ch’è il tutto del tuo imparare. Attendivi bene, sollecitamente e con gran diletto e piacere.


Capitolo XXXIII.

In che modo si fanno i carboni da disegnare, buoni e perfetti e sottili.


Prima che più oltre vada, ti voglio mostrare in che forma de’ fare i carboni da disegnare. Abbi qualche