Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[941-945] | Nazioni, città, paesi | 299 |
ci consentono di conoscere. Per noi italiani in tal caso non sarà orgoglio eccessivo se applichiamo le parole oraziane alla nostra, che Virgilio salutò col verso:
941. Salve, magna parens frugum, Saturnia tellus, Magna virum.1
che l’Alighieri designò con la frase:
942. (Del) Il bel paese là, dove il sì suona.
ed il Petrarca con la bella nota perifrasi:
943. .... Il bel paese
Ch’Appennin parte e’l mar circonda e l’Alpe.
sec. il Marsand. CXIV sec. il Mestica.
com.: O d’ardente virtute ornata e calda).
Si confronti con le parole dell’Ariosto (Orlando furioso, c. XXXIII, ott. 9):
....La terra
Ch’Apennin parte, e il mare e l’Alpe serra.
e con quelle del Manzoni (Conte di Carmagnola, coro dell’atto II):
944. Questa terra....
Che natura dall’altre ha divisa,
E ricinta coll’Alpe e col mar.
Lo stesso Petrarca chiama il popolo d’Italia nella famosa Canzone a’ grandi d’Italia, che comincia: Italia mia, benchè ’l parlar sia indarno indarno (è la canz. dell’ediz. Mestica: v. la str. 5)
945. Latin sangue gentile.
frase che fu introdotta da G. B. Niccolini Nell’Arnaldo da Brescia per designare il popolo di Roma.
- ↑ 941. Salve, terra Saturnia, grande madre di grani e di uomini.