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[1674-1677] | Scienze e lettere, poesia, ecc. | 559 |
Invece Voltaire la giudica poco favorevolmente, poichè secondo lui
1674. L’histoire n’est que le tableau des crimes et des malheurs.1
1675. Quello ch’è storia non cangia mai.
Nè miglior opinione aveva della geografia quell’egregio patrizio dei tempi nostri che disse:
1676. Io non credo alla geografia.
Questa scettica frase corse sulle bocche di molti come attribuita al defunto principe Onorato Caetani di Teano, duca di Sermoneta: il quale l’avrebbe detta, ciò che la rendeva più singolare, mentre era presidente.... della Società Geografica Italiana! Ma l’attribuzione maligna non regge, e la frase è invece del padre, il Duca Michelangelo, il quale ad un seccatore che insisteva con poca discrezione per fargli comprare a caro prezzo un’opera geografica di nessun pregio, rispose: «Mi dispiace proprio tanto, ma io non credo alla geografia.» Del resto il venerando Duca, patriota illustre, come tutti sanno, dantofilo e grecista di valore non comune, a molte cose non credeva, per esempio alla moderna glottologia, e nemmeno all’archeologia. «Ove sono dodici archeologi, soleva dire, sono tredici opinioni diverse.» È nota la burla ch’egli fece ad un dotto archeologo con la iscrizione funeraria di San Cucufino, che diede occasione ad una dissertazione eruditissima; egli rideva volentieri degli infallibili, ovunque ne incontrasse; e però più di un archeologo rimase vittima delle sue veramente spiritose invenzioni.
1677. L'aritmetica non è un’opinione.
- ↑ 1674. La storia non è che un quadro di delitti e di sciagure.