Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/104

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prologo. 31

un cappuccio celeste in capo; e siccome suonava molto bene la cornamusa, ci fece camminare a suon di musica fino fuori della città.

L’economo, persona molto gentile, era al servizio di un collegio di avvocati52, e da lui tutte le serve avrebbero potuto imparare a far la spesa. Perché era cosí accorto, che, anche se la roba che comprava non la pagava subito, ma la prendeva a credenza, trovava sempre il modo di portar via di bottega quel che c’era di meglio, e di intascare qualche soldo53. Siamo giusti, domineddio gli aveva dato un bel dono: vi pare poco, che un uomo, il quale in fondo era un pezzo d’ignorante, avesse l’abilità di rivendere tanti dottori?

I suoi padroni, gli avvocati del collegio, erano più di una trentina, e in fatto di legge ne sapevano tutti di molto, ed erano valentissimi. Immaginatevi che ce n’era una dozzina, i quali sarebbero stati capaci di amministrare il patrimonio e i terreni di qualunque Lord inglese. E con la sua rendita (salvo che non avessero dovuto combat-