Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/395

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322 note.

di guerra che allora correvano il mondo per servire con le armi presso qualche signore. E non pochi furono questi cavalieri erranti durante il regno di Edoardo III, che è memorabile nella storia della cavalleria inglese. Il Tyrwhitt riferisce, a illustrazione di questa figura di cavaliere descritta dal Chaucer, un antico epitaffio francese (Cfr. Leland, Itin. III. pag. 91) nel quale sono cosí ricordate le gesta di uno di questi cavalieri, contemporaneo del poeta e morto nel 1406: “Icy gist le noble et vaillant Chivaler Matheu de Gourney etc. — qui en sa vie fu a la bataille de Benamaryn, et ala apres a la siege d’Algezire sur les Sarazines et aussi a les batailles de l’Escluse, de Cressy etc.„

(5) In Affrica.

(6) Satalia (l’antica Attalia) e Layas (Lieys in Armenia) furono tolte ai Turchi da Pierre de Lusignan, rispettivamente, nel 1352-1367.

(7) Che cosa precisamente il Chaucer intenda con questa designazione vaga, non è troppo chiaro. Forse si tratta di quella parte del Mediterraneo che si estende fra la Sicilia e l’isola di Cipro, e bagna le coste della Palestina.

(8) In Affrica.

(9) Nell’Anatolia.

(10) Letteralmente: come se fossero stati messi in una pressa (as they were layde in presse).

(11) La monaca, affettando anche questo una educazione raffinata e alla moda, parlava in francese: ma un francese bastardo e corrotto, come quello parlato dal basso popolo di Stratford.

(12) Confesso che l’espressione: “una monaca che faceva da cappellano,„ mi piace assai poco. E non