Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/407

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334 note.


NOVELLA DEL CAVALIERE



(1) Il testo dice veramente: pareva la pianta del bosso, o la cenere morta e fredda (lik was he to byholde The box-tree, or the asschen deed and colde).

(2) Lene he wexe, and drye as is a schaft (si ridusse magro e secco come una freccia).

(3) Il poeta allude al noto episodio di Argo, che Mercurio riuscí ad uccidere dopo avergli fatto chiudere i cento occhi. Il racconto si legge anche in Ovidio (Metam. I. 714 ), che fra i poeti latini è uno di quelli più spesso, direttamente o indirettamente, ricordati dal Chaucer.

(4) Nella Teseide Arcita, per non essere riconosciuto, cambia il suo nome in quello di Penteo (Tes. IV. 3): il Chaucer, discostandosi dal Boccaccio, fa che il cavaliere tebano sostituisca il proprio con quello di Filostrato. È probabile che questo nome, che qui è molto appropriato pel suo significato etimologico (abbattuto da amore), il poeta inglese lo abbia tolto di peso dal poema del Boccaccio, a lui indubbiamente noto come dimostra il “Troilus and Cressida„.

(5) Hath brought him in the snare. (Lo portò nel laccio).

(6) Letteralmente: ora sulla cima del colle, ed ora giú in mezzo ai pruni della siepe (Now in the croppe, now doun in the breres).

(7) Mars the reede (il rosso Marte). Ho tradotto l’epiteto del Dio della guerra con la stessa parola del Boccaccio (Tes. I. 3.) che il Chaucer manifestamente ha voluto tradurre.